Dome Bulfaro

  • Poesia interculturale – il blog di dome bulfaro

    Poesia interculturale – il blog di dome bulfaro

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Poetry slam: carta canta dei Diritti

Tutti i principi riassunti in un solo pamphlet

Mettiamo in fila le frasi più note che sintetizzano lo spirito del poetry slam:

1- “I Slam, therefore I am

2- Chiunque è benvenuto. Lo slam dovrebbe essere aperto a tutte le persone e a tutte le forme di poesia (Marc Kelly Smith)

3- I punti non sono il punto; il punto è la poesia (Allan Wolf)

4- Lo slam afferma che la poesia è un diritto delle comunità” (Lello Voce)

Vi renderete conto che il motto “I Slam, therefore I am”, durante il rito sociale del poetry slam, si trasforma e va riconiato in We Slam, therefore We are.

Ho composto una Carta dei diritti affermati col poetry slam, capace di sintetizzarne e cantarne i principi. Nelle settimane a seguire li argomenterò punto per punto, con l’intento di aprire un confronto collettivo più lucido e consapevole di quanto sia avvenuto ad oggi, circa le questioni che il poetry slam coi suoi principi anima.

Alla Carta canta dei Diritti seguirà una Carta canta dei Doveri affermati col poetry slam, con finale scanzonato, come spero suoni il principio 12, posto qui a chiusura.

Democratizzazione

Principio 1- Il poetry slam è una democrazia temporanea fondata sulla poesia.

Principio 2- La sua natura comunitaria, inclusiva, interculturale, libertaria, si può riassumere in una delle massime del suo ideatore, il poeta Marc Kelly Smith: “Chiunque è benvenuto. Lo slam dovrebbe essere aperto a tutte le persone e a tutte le forme di poesia”. All’entrata di uno slam non troverai buttafuori: che tu abbia le scarpe bucate o il frak, lo slam ti butta-dentro.

Principio 3- Il poetry slam afferma il diritto insurrezionale quanto scanzonato di occupare da parte di un gruppo, qualunque spazio-tempo per trasformarlo in luogo informale, comunitario, della poesia. “Lo Slam è stato veicolo di democrazia perché ha riaffermato con forza che la poesia è parte ed elemento della comunità, (…) è un diritto delle comunità” (Lello Voce). Ogni luogo, grazie alle comunità, ha il diritto di elevarsi a casa della poesia.

Principio 4- Il poetry slam è il gioco delle responsabilità. Garantisce il diritto di parola. Ogni persona del pubblico ha il diritto/dovere di esprimere la propria opinione critica su tutto ciò che accade durante lo slam; ogni poeta, nel rispetto delle regole slam, ha il diritto di proporre il proprio stile e genere di performance poetry. “I punti non sono il punto; il punto è la poesia” (Allan Wolf)

Emancipazione di ogni partecipante 

Principio 5- “I Slam, therefore I am”. Ogni persona in gara ha il diritto di sentirsi un poeta, anche solo per qualche ora della sua vita. Ogni persona del pubblico ha il diritto di sentirsi, anche solo per qualche ora della vita, un giurato della poesia. Il poetry slam ti garantisce un diritto di cittadinanza nei luoghi della poesia. A te giocartelo, qualunque sia il tuo ruolo, più che mai presente.

Principio 6- Ogni poeta in gara, nel poetry slam, ha il diritto di mostrarsi per chi è, avvicinandosi grazie alla poesia, al proprio sé.

Principio 7- Nel poetry slam, a differenza dello Stato, la frase “la legge è uguale per tutti” suona un po’ più veritiera.

Liberazione della poesia

Principio 8- Il poetry slam afferma che la poesia non appartiene a nessuno se non a se stessa. La poesia quando si manifesta è sempre anche questo ma mai solo questo. Favorire il diritto alla contaminazione delle arti e moltiplicazione dei generi e sottogeneri di performance poetry è proprio di questa gara di poesia orale.

Principio 9- Il poetry slam afferma il diritto che la poesia si manifesti anche quale rito sociale (e non solo come fatto individuale) di tutte le persone partecipanti, dal vivo (e non in un mondo virtuale), al di là dell’età, dell’estrazione sociale, nonché del grado e della provenienza culturale. L’interculturalità è un valore dello slam.

Principio 10- Il poetry slam riafferma il diritto di ridere con la poesia, della poesia, per la poesia. I poeti hanno così tanto sacralizzato la poesia da ridurla ad icona collettiva irraggiungibile e sorda ai più, quasi fosse un pavone altezzoso, tutto avvolto nel suo piumaggio, borioso, un vero pallone gonfiato, tronfio come una mongolfiera, priva di zavorre e attaccata alla terra da poche, esili, corde. Il poetry slam sostiene un'idea: la poesia è un diritto di tutti.

Risultato delle tre emancipazioni 

Principio 11- Ogni poetry slam è un’unica, spettacolare, non replicabile, poesia comunitaria: We Slam, therefore We are.

Principio 12- Non prendere troppo sul serio i primi undici principi: rilassati, gioisci, alla fin della fiera, lo slam è una festa della poesia. Lo stesso poetry slam, in svariati modi, persino con l'antislam, non perde occasione di ridere di sé.

(Grazie a Sergio Garau e a Nicolas Cunial con cui mi sono confrontato prima di pubblicare questa prima Carta. Foto di Maria Gigni, c/o Civico Liceo Linguistico "A. Manzoni" di Milano, cogestione 9 febbr 2017)